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Alterazione degli aminoacidi sierici in cani affetti da epatite cronica.


mercoledì 3 gennaio 2024


Alterazione degli aminoacidi sierici in cani affetti da epatite cronica

Negli esseri umani è noto che la malattia epatica cronica può causare alterazione nel metabolismo degli amminoacidi con una diminuzione nel siero degli amminoacidi a catena ramificata (BCAA) e un aumento degli amminoacidi aromatici (AAA). Una riduzione del rapporto (denominato fischer) tra BCAA/AAA viene associato alla fibrosi epatica ed è stato suggerito che lo squilibrio dei livelli di aminoacidi sia associato allo sviluppo di complicanze, come l'encefalopatia epatica e la sarcopenia, e che influisca sulla presentazione clinica e sulla prognosi di questi pazienti

Gli amminoacidi a catena ramificata sono tre amminoacidi essenziali ossia la leucina, l'isoleucina e la valina mentre gli amminoacidi aromatici che aumentano maggiormente in pazienti umani affetti da cirrosi epatica sono la tirosina e la fenilalanina.

In veterinaria gli studi sulle alterazioni amminoacidiche nei cani affetti da epatopatia sono pochi e alcuni hanno mostrato un aumento sia degli amminoacidi aromatici, che a catena ramificata, in soggetti con diversi tipi di epatopatia.

Un recente studio effettuato dall'università di Pisa ha voluto valutare e paragonare gli amminoacidi sierici in cani sani e cani con epatiche cronica (CH) nonché cercare delle differenze nel pattern amminoacidico dei cani con epatite in relazione alla fibrosi istologica e agli score di attività necro-infiammatoria.

In questo studio sono stati coinvolti 16 cani con diagnosi istologica di epatite cronica e 25 animali sani.

La diagnosi di epatite cronica si basava sull'anamnesi, sull'esame obiettivo, sull'ematologia e sulla biochimica, sull'ecografia addominale e sulle caratteristiche istologiche secondo le linee guida WSAVA (Standards for Clinical and Histological Diagnosis of Canine and Feline Liver Disease).

A ciascun cane con epatite cronica sono poi stati attribuiti dei punteggi di attività necroinfiammatoria (A) e fibrosi (F) secondo le attuali linee guida WSAVA.

L'attività necroinfiammatoria è stata classificata come A0 = assente, A1 = lieve, A2 = lieve, A3 = moderata, A4 = marcata o A5 = molto marcata mentre la fibrosi istologica è stata classificata come 0 = assente, 1 = lieve, 2 = moderata, 3 = marcata o 4 = molto marcata.

Gli animali sani utilizzati come controllo sono stati scelti tra soggetti donatori di sangue che non avessero ricevuto integrazione amminoacidica nella loro storia clinica recente, che non presentassero proteinuria e/o sospetta enteropatia proteino-disperdente.

Per entrambi i gruppi sono state analizzate le proteine totali sieriche nonché i singoli amminoacidici sierici.

I risultati hanno mostrato che non esistevano differenze significative nelle proteine totali sieriche tra il gruppo CH e i cani sani mentre esistevano delle differenze significativa nella concentrazione sierica dei singoli amminoacidi nonché una diminuzione del rapporto BCAA/AAA nei cani affetti da epatite cronica con gradi di fibrosi epatica più elevata.

In particolare, è stato evidenziato un aumento della concentrazione di fenilalanina e di tirosina e una diminuzione di isoleucina dei pazienti epatopatici.

Secondo gli autori l'aumento degli AAA riflette probabilmente un metabolismo epatico compromesso, poiché sia la fenilalanina che la tirosina sono principalmente catabolizzati nel fegato.

Infatti, l'aumento delle concentrazioni di questi due amminoacidi era direttamente proporzionale all'aumento dei punteggi di fibrosi e gli score di attività necroinfiammatoria.

Anche l'andamento della concentrazione di isoleucina è stato lineare rispetto ai punteggi istopatologici con una sua progressiva diminuzione all'aumentare sia dei punteggi di fibrosi che degli score di attività necroinfiammatoria.

Tuttavia, contrariamente alla medicina umana, non c'è stata una diminuzione dei valori di leucina e valina nei cani affetti da CH rispetto ai soggetti sani del gruppo di controllo e la loro concentrazione non ha presentato un andamento lineare quando sono stati considerati i punteggi istologici.

Infatti, le loro concentrazioni sono addirittura aumentate nei gradi istologici inferiori, per poi diminuire all'aumentare della gravità.

Questo iniziale aumento della concentrazione di questi due amminoacidi a catena ramificata probabilmente è la ragione per cui non si è evidenziata una differenza significativa nel rapporto BCAA/AAA tra il gruppo complessivo di animali con epatite cronica e quello dei soggetti sani.

Tuttavia, il rapporto risultava diminuito nel sottogruppo di pazienti con un grado di fibrosi più marcato (F3-4).

Prima di questo studio nessun altro aveva osservato una riduzione del rapporto BCAA/AAA in animali affetti da grave fibrosi epatica e l'unico dato che era stato evidenziato era una sua riduzione nei cani affetti da shunt portosistemici.

Purtroppo, questo studio presenta il limite di essere stato effettuato su un basso numero di cani con diagnosi istologica di epatite cronica e come tale dovrebbe essere considerato, secondo gli autori, come uno studio pilota.

Soprattutto se si pensa di utilizzare l'integrazione di BCAA nell'alimentazione di cani affetti da epatite cronica come avviene in medicina umana, dove la somministrazione di BCAA ha mostrato risultati positivi nei pazienti, prevenendo la progressiva insufficienza epatica e migliorando la sopravvivenza.

BIBLIOGRAFIA:
- Verena Habermaass, Eleonora Gori, Francesca Abramo, Francesco Bartoli, Alessio Pierini,Chiara Mariti, Ilaria Lippi and Veronica Marchetti. Serum Amino Acids Imbalance in Canine Chronic Hepatitis: Results in 16 Dogs. Vet Sci. 2022 Aug 25;9(9):455.  doi: 10.3390/vetsci9090455.


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